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Per la prima volta la cannabis supera l’alcol negli Stati Uniti



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Attualmente gli Stati Uniti stanno vivendo un momento di grandi cambiamenti. Non solo politici e sociali, ma anche legati ai consumi. Per esempio, l’acquisto di prodotti basati sulla cannabis sta crescendo esponenzialmente, tanto da battere il consumo di alcol e delle classici sigarette.

I primi a risultare stupiti sono gli stessi imprenditori americani che commerciano e lavorano la cannabis, nei paesi dove è legale la vendita. Anche però i ricercatori si sono dichiarati sorpresi, tanto da decidere di svolgere un’analisi indipendente.

I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Addiction, che tratta proprio di sostanze stupefacenti e di dipendenza, mentre fra coloro che hanno compiuto l’analisi dei dati c’è Jonathan Caulkins, ricercatore dell’Heinz College della Carnegie Mellon di Pittsburg.

“È sorprendente che l’uso ad alta frequenza di cannabis sia ora segnalato più comunemente rispetto al consumo ad alta frequenza” ha dichiarato lo scienziato. “I dati provengono dalle interviste di 1,6 milioni di persone, condotte dal 1979 ad oggi. I consumatori hanno compilato in maniera indipendente le interviste, ma gli enormi cambiamenti osservati tra le risposte e nei tassi di consumo di cannabis suggeriscono che gli stravolgimenti nell’uso effettivo sono stati considerevoli.”

Le ragioni che si celano dietro questo aumento del consumo di cannabis sono molteplici. In primis, molte più persone riconoscono le proprietà benefiche di questa pianta, tanto che oggi esiste uno specifico campo di ricerca.

Rispetto al 1979, ma anche all’inizio del millennio, molti più paesi degli Stati Uniti hanno inoltre approvato leggi favorevoli alla sua commercializzazione, mentre sempre più prodotti presentano fra gli ingredienti frazioni di questa pianta.

Parallelamente, il consumo di alcol e di sigarette fra i giovani americani si è notevolmente ridotto, in particolare per colpa della (giusta) cattiva pubblicità e degli studi che chiariscono quanto male facciano tali sostanze.

C’è anche da chiarire il rapporto fra le vendite di erba e il fenomeno del dolore cronico, che affligge molti pazienti americani. Molte persone che non possono infatti pagare prestazioni sanitarie di alto livello, tendono ad assumere più marijuana come terapia per il dolore.

Proprio su questo argomento si è espressa ad aprile la Drug Enforcement Agency, che ha annunciato i suoi piani per allentare le restrizioni federali sulla cannabis, riclassificando la sostanza come farmaco nella stessa categoria degli antidolorifici.

Considerando queste scelte, il consumo giornaliero di cannabis negli Statti Uniti è quindi probabilmente destinato a salire anche nei prossimi anni.



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