Al Bano, nel suo libro “Il sole dentro”, riflette sulla sua vita dopo la scomparsa della figlia Ylenia, un evento che ha segnato in modo profondo e tragico la sua relazione con Romina Power. Quegli anni sono stati definiti dal cantante pugliese come “atroci”, aggravati dalla presenza di “avvoltoi che si cibavano di falsità”. La perdita ha mosso profonde onde emotive nella coppia, che ha vissuto un forte vincolo iniziale nel dolore, ma che alla fine ha subito un durissimo colpo.
Romina, animata dalla speranza di un possibile ritorno di Ylenia, ha cercato conforto nei viaggi e nella spiritualità, mentre Al Bano ha affrontato solitamente le responsabilità quotidiane, vivendo da solo la sfida di essere sia padre che madre per le altre due figlie, Cristel e Romina Jr. La scomparsa di Ylenia ha attirato un’attenzione mediatica invadente, aggravata da speculazioni e notizie false che alimentavano il “fuoco” della situazione.
Durante gli anni Novanta, Al Bano descrive l’attacco incessante dei giornalisti sensazionalisti, i quali si nutrivano del dolore della coppia per creare storie stravaganti e infondate. Non sono mancati gesti di solidarietà autentici, con figure come Sophia Loren che si è offerta di dare supporto negli Stati Uniti e Silvio Berlusconi che ha messo a disposizione un aereo privato per facilitare i suoi spostamenti.
Al Bano ricorda quegli anni come un periodo difficoltoso, aggravato dalle menzogne e dalle insinuazioni, tra cui l’assurda accusa che lui e Romina avessero rinchiuso Ylenia per aumentare la loro fama. Per proteggere le altre due figlie dall’attenzione mediatica, il cantante le portò in Svizzera, dove ogni sera riceveva i loro disegni via fax, mostrando così il legame affettivo che continuava nonostante il dramma. La tragedia della scomparsa di una figlia ha stravolto e segnato indelebilmente la vita di Al Bano e Romina.