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lunedì, Ottobre 14, 2024
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Perché Per I Giudici Non È Un Reato

Il Tribunale di Milano ha stabilito che l’infettivologo Massimo Galli, ex primario del Sacco di Milano, ha favorito il suo allievo Agostino Riva durante il concorso per professore associato nel febbraio 2020, pur non essendo stato riconosciuto colpevole di reato. Sebbene Galli abbia “pilotato” il processo selettivo, è stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta grazie a recenti sentenze della Cassazione, che hanno escluso tali situazioni dal reato. In precedenza, Galli era stato condannato a un anno e quattro mesi per falso, per aver alterato i verbali del concorso.

Il dibattimento ha confermato le responsabilità di Galli, ma interventi giurisprudenziali decisivi sono stati introdotti nel maggio 2023, quando la Cassazione ha emesso tre sentenze simili che hanno escluso le procedure di selezione pubblica dall’accusa di turbativa d’asta. Questo cambiamento ha portato all’assoluzione di Galli dall’accusa principale sollevata dalla Procura di Milano. Agostino Riva ha ottenuto la posizione di professore associato nel dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche, guidato da Galli, grazie al concorso “pilotato”.

La sentenza del tribunale evidenzia che Galli, in qualità di presidente della commissione, ha discusso e predisposto i criteri per il concorso, attribuendo i punteggi insieme a Riva. È stato accertato che Galli ha alterato le regole della selezione, contravvenendo al principio che deve vincere il candidato più meritevole. Infatti, Massimo Puoti, l’altro candidato, non si era formalmente ritirato al momento del concorso, nonostante avesse già deciso di farlo.

Galli ha terminato la sua carriera accademica nel novembre 2022, e la sua precedente condanna per falsificazione riguardava l’assegnazione dei punteggi ai candidati. I giudici hanno osservato che la commissione avrebbe dovuto decidere collegialmente, ma questo principio è stato ignorato. La manipolazione del processo è stata vista come un’azione premeditata di Galli per favorire Riva, distorcendo le dinamiche del concorso sin dai suoi inizi. L’intera procedura era influenzata da meccanismi non legati a una vera competizione, evidenziando l’intento di privilegiare un candidato specifico.

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