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Piero Fassino è tornato a parlare del presunto furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino, un episodio che ha fatto molto discutere. L’esponente del Partito Democratico ha rilasciato dichiarazioni dopo la sua recente assoluzione riguardante la gestione del Salone del Libro. Parlando dell’incidente del profumo, Fassino ha affermato che è stato frutto di una distrazione, aggiungendo che si pente dell’accaduto. Ha anche sottolineato la sua lunga carriera politica di quasi 60 anni, durante la quale ha sempre mantenuto comportamenti corretti e onesti.

L’incidente risale al 15 aprile 2024, quando Fassino si trovava in aeroporto per prendere un volo per la Francia. Mentre si trovava nell’area shopping, ha appoggiato un profumo nella tasca della giacca in attesa di arrivare alla cassa per pagare, ma ha attivato erroneamente l’allarme anti-taccheggio. Con una mano teneva il trolley e con l’altra il cellulare, il che ha portato a quella che lui definisce come una semplice distrazione. Tuttavia, dopo che il personale del negozio ha visionato le registrazioni della sorveglianza, è stata presentata una denuncia. In seguito, l’avvocato di Fassino ha proposto un risarcimento di 500 euro per chiudere la questione, nonostante il valore del profumo fosse di soli 100 euro. Il giudice non ha ancora preso una decisione finale sulla questione.

Dopo la sua assoluzione dalle accuse legate al Salone del Libro, Fassino ha condiviso l’intervista sui social, descrivendo il risultato come un “atto di giustizia”. Sotto il post, non sono mancati i commenti sia di sostegno che di scherno, con alcuni utenti che hanno ironizzato sulla questione del profumo, scrivendo frasi come “il profumo della vittoria” e condividendo immagini della boccetta “incriminata”. Altri hanno chiesto spiegazioni riguardo l’episodio del profumo. Anche il presidente del Senato, La Russa, ha colto l’occasione per fare una battuta sulla situazione, aggiungendo ulteriore ilarità alla vicenda.

In sintesi, Fassino continua a difendersi dall’accusa di furto e cerca di chiarire che si è trattato di un malinteso dovuto a una distrazione, mentre la questione rimane aperta nel dibattito pubblico.

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