sabato, Ottobre 5, 2024
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PIL Italia, revisione Istat: nei primi sei mesi la crescita acquisita scende allo 0,4%

Nel secondo trimestre del 2024, il prodotto interno lordo (PIL) italiano, corretto per fattori stagionali e di calendario, ha mostrato una crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, le revisioni successive dei dati, pubblicate dall’Istat, rivelano che la variazione acquisita per il 2024 è stata corretta allo 0,4%, inferiore alle stime iniziali diffuse il 2 settembre 2024, che prevedevano uno 0,6%. Questa modifica solleva interrogativi sulla capacità del governo di raggiungere l’obiettivo di crescita dell’1% per l’anno corrente, come suggerito dal ministro dell’Economia Giorgetti in un’intervista a Bloomberg.

Giorgetti ha indicato che i prossimi dati sul terzo trimestre sarebbero stati decisivi per confermare le aspettative di crescita, tuttavia ha anche riconosciuto l’impatto delle attuali tensioni internazionali sull’economia nazionale. La preoccupazione per la stagnazione dei consumi è stata condivisa da Confesercenti, che ha evidenziato un calo nelle vendite, specialmente per i piccoli negozi, e ha descritto un quadro economico allarmante.

Analizzando i dati più nel dettaglio, i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,5%, mentre gli investimenti fissi sono diminuiti dello 0,1%. Le importazioni sono cresciute dello 0,2% ma le esportazioni hanno registrato una flessione dell’1,2%. La domanda interna, escludendo le scorte, ha contribuito alla crescita del PIL per 0,4 punti percentuali, con i consumi delle famiglie che hanno inciso per 0,2 punti e la spesa delle pubbliche amministrazioni per lo stesso valore. Gli investimenti fissi non hanno dato alcun contributo.

Inoltre, le variazioni delle scorte hanno avuto un impatto positivo di 0,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha apportato un contributo negativo di 0,5 punti. Scomponendo ulteriormente il valore aggiunto per settori, l’agricoltura e l’industria hanno mostrato un decremento rispettivamente dell’1,6% e dello 0,5%, mentre i servizi hanno registrato una lieve crescita dello 0,4%. Infine, il numero di ore lavorate è diminuito dello 0,2%, mentre i redditi da lavoro dipendente sono aumentati dell’1,6% rispetto al trimestre precedente.

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