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giovedì, Ottobre 31, 2024
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Porre fine a questo schifo

La premier Giorgia Meloni, intervenuta a Porta a Porta su Rai 1, ha espressionato una ferma condanna riguardo ai casi di dossieraggio che hanno coinvolto imprenditori e politici, affermando: “Penso si debba mettere fine a questo schifo”. Ha messo in luce come esista un vero e proprio mercato delle informazioni, paragonandolo al furto di gioielli, e ha sottolineato l’importanza dell’infedeltà dei funzionari pubblici italiani nell’uso improprio delle banche dati, escludendo il problema dell’hacking.

Riguardo la questione migratoria, Meloni ha affermato che se la situazione attuale dovesse protrarsi, si troverebbe a dover dichiarare che “l’Italia non è un Paese sicuro”. Ha evidenziato la contraddizione nel chiamare ad accogliere i migranti da paesi con grandi popolazioni come il Bangladesh. Ha promesso di fare tutto il possibile per fermare l’immigrazione irregolare e per rendere operativo il Memorandum con l’Albania, nonostante abbia già ricevuto minacce di morte a causa di questo impegno.

In relazione al Tribunale di Bologna che chiede alla Corte di giustizia europea di disapplicare una legge italiana, Meloni ha criticato questa mossa, considerandola più una propaganda che un atto giuridico serio, sottolineando come l’accostamento alla Germania nazista sia più efficace sul piano della comunicazione piuttosto che su quello legale.

Per quanto concerne la legge di bilancio 2025 e gli scioperi indetti da Cgil e Uil, la premier ha criticato il pregiudizio verso il governo, sostenendo che il sindacato ha convocato lo sciopero prima di avviare un dialogo con l’esecutivo sulla manovra.

Infine, parlando di riforme, Meloni ha ribadito la sua convinzione sul premierato come “madre di tutte le riforme” e ha espresso disponibilità a sostenere referendum su tutte le questioni, inclusa la riforma della giustizia, così come affermato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Ha concluso rimarcando che il governo è sempre pronto a sentire la voce dei cittadini attraverso il voto.

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