martedì, Ottobre 1, 2024
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possibile scegliere la versione più green con un algoritmo


Rendere più belli i consumatori ed essere green è oggi l’obiettivo principale dell’industria cosmetica, uno dei settori più rilevanti dell’economia mondiale, destinato entro il 2024 a toccare 863 miliardi di dollari. Dalla produzione, all’approvvigionamento delle materie prime, al packaging, fino all’utilizzo e allo smaltimento dei cosmetici, ogni fase ha un impatto sull’ambiente che secondo i ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano è possibile migliorare grazie ad algoritmi informatici innovativi.

«Ci sono da considerare vari aspetti del ciclo di vita di un prodotto cosmetico, tutti hanno il loro impatto – spiega Selvestrel -. Molti pensano che produzione e smaltimento siano i processi che determinano maggiori scarti, in realtà l’utilizzo del prodotto da parte del consumatore ha un impatto significativo che si attesta intorno al 40% del contributo di emissione di gas serra dei cosmetici che è compreso tra lo 0,5 e l’1,5%. Motivo per cui è fondamentale individuare prodotti della cosmesi che abbiano un impatto minore per l’ambiente e per l’uomo, come dice il regolamento ufficiale dei prodotti cosmetici 1223/2009».

L’algoritmo dell’Istituto Mario Negri

Per ridurre l’impatto di un cosmetico sull’ambiente il dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri ha sviluppato due tool (Toxeraser e Vermeer Cosmolife) che permettono di valutare la tossicità di ogni singola sostanza di un cosmetico e suggeriscono anche i composti sostitutivi con le stesse funzioni presenti nelle liste della regolamentazione cosmetica CE, sicuri per l’uomo e per l’ambiente. «All’interno di un progetto europeo di notevole portata denominato Vermeer Cosmolife, dove l’istituto Mario Negri è stato coordinatore, è previsto lo sviluppo di due tool, il primo chiamato Vermeer Cosmolife per la valutazione del rischio di questi prodotti cosmetici e il secondo Toxeraser che permette di identificare possibili sostituti più sicuri rispetto a quelli identificati come pericolosi e rischiosi».

Il software che “legge” gli ingredienti e suggerisce soluzioni più green

Il valutatore del rischio ha la possibilità di inserire nella schermata una serie di ingredienti che vengono identificati e analizzati. «Andando più nel dettaglio è possibile scegliere un prodotto – mostra Selvestrel -, fare una prima valutazione dei rischi di quel prodotto cosmetico, come la mutagenicità e la sensibilizzazione cutanea, oltre ad altri parametri che rientrano nella documentazione ufficiale della valutazione del rischio del prodotto cosmetico. Abbiamo cercato di creare qualcosa di facile e utile per l’utente. In pochi secondi è ottenibile il risultato desiderato. L’obiettivo è fornire a chi produce formule nel settore cosmetico di avere uno strumento in grado di individuare ingredienti con minor impatto sull’ambiente e sulla salute umana».

 

 



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