openai arrende posticipata modalita vocale chatgpt quando arrivera v3 726105

Dopo la bagarre legale tra OpenAI e Scarlet Johansson sulla voce dell’assistente vocale IA di Sky, sembra che la compagnia di Sam Altman abbia deciso di prendersi più tempo per sviluppare il suo nuovo tool basato sull’Intelligenza Artificiale. Nelle scorse ore, infatti, OpenAI ha posticipato la versione vocale di ChatGPT di qualche settimana.

Gli assistenti vocali di ChatGPT sono stati mostrati da OpenAI alcune settimane fa, durante la conferenza primaverile dell’azienda. Dopo le controversie legali che hanno visto Scarlett Johansson e diverse altre attrici di Hollywood contrapporsi risolutamente alla startup della Silicon Valley, tuttavia, OpenAI ha deciso di prendersi più tempo per lo sviluppo della “Advanced Voice Mode” di ChatGPT.

Con un post su X, la compagnia ha spiegato che «avevamo in programma di rilasciare la funzionalità in Alpha ad un piccolo gruppo di utenti ChatGPT Plus a fine giugno, ma abbiamo bisogno di un mese in più per raggiungere l’asticella di un prodotto adatto al lancio. Per esempio, stiamo migliorando la capacità del modello di identificare e rifiutare alcuni contenuti. Stiamo anche lavorando al miglioramento dell’esperienza utente e stiamo preparando la nostra infrastruttura per gestire milioni di risposte in tempo reale».

Inoltre, OpenAI ha aggiunto che «inizieremo l’Alpha con un piccolo gruppo di utenti, in modo da recepire i loro feedback ed espandere il nuovo lavoro sulla base di questi ultimi. Abbiamo in programma di rendere la funzione accessibile a tutti gli utenti Plus nel corso dell’autunno, ma una finestra temporale più esatta dipenderà dalle nostre capacità di raggiungere l’asticella qualitativa e di sicurezza che ci siamo posti».

Insomma, sembra proprio che l’Alpha della “modalità vocale” di ChatGPT arriverà solo ad agosto, mentre la versione definitiva sarà resa disponibile al pubblico a partire dall’autunno. OpenAI ha dunque posticipato di circa tre mesi la release della funzione, ma sembra che le controversie legali con le attrici americane non abbiano nulla a che fare con la decisione dell’azienda: si tratterebbe unicamente di una questione di sicurezza degli utenti e di qualità delle risposte.





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