tupperware

La multinazionale statunitense Tupperware, nota per la produzione di contenitori in plastica per alimenti, ha recentemente dichiarato bancarotta a seguito di un calo delle vendite che dura da diversi semestri. Le difficoltà dell’azienda sono amplificate dalla crescente consapevolezza dei consumatori riguardo all’impatto ambientale della plastica, spingendoli a cercare alternative più sostenibili.

Laurie Ann Goldman, CEO di Tupperware, ha riconosciuto che la situazione finanziaria della società è stata seriamente compromessa da un contesto macroeconomico difficile. Dopo aver avvertito l’anno scorso dell’imminente bancarotta senza un significativo miglioramento delle vendite, la società ha visto un crollo del 50% delle sue azioni quando è stata resa pubblica la notizia della dichiarazione di bancarotta.

Il calo delle vendite è stato ulteriormente aggravato da errori nella rendicontazione dei risultati nel 2021 e 2022. Nonostante un temporaneo incremento delle vendite durante la pandemia – dovuto all’aumento della cucina casalinga – la domanda è tornata a calare non appena le restrizioni sono state allentate. Secondo Susannah Streeter di Hargreaves Lansdown, i cambiamenti nel comportamento dei consumatori hanno reso i contenitori Tupperware obsoleti, riflettendo una tendenza generale a ridurre l’uso della plastica.

Fondato nel 1946 da Earl Tupper, il marchio ha tentato di rinnovarsi producendo nuovi utensili da cucina e articoli in materiali alternativi, ma senza ottenere il successo sperato. Oltre ai debiti accumulati, stimati in 1,2 miliardi di dollari, la società impiega attualmente circa 5.500 dipendenti in 41 paesi e conta oltre 460.000 consulenti a livello globale, i cui posti di lavoro sono ora a rischio.

Nonostante la crisi, Tupperware continua a essere un marchio di fama mondiale, attivo in 70 paesi. Tuttavia, l’azienda dovrà ora avviare una procedura legale per la vendita delle sue attività e continuare ad operare in un contesto di incertezze economiche, mirando a una possibile valorizzazione in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e all’eco-compatibilità.

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