martedì, Ottobre 1, 2024
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Qual è il drago più grande presente nella letteratura fantasy?



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Molti romanzi fantasy sono accumunati dal fatto che i loro mondi sono abitati da strane creature, in grado d’impressionarci con la loro bruttezza o per la loro stramba gentilezza. Tra tutte le creature immaginate dai vari scrittori, tuttavia è il drago a rimanere l’entità magica più apprezzata in assoluto.

Da Tolkien ad Harry Potter, dai classici miti scandinavi a quelli tardo rinascimentali, il drago è sempre stato il “mostro” per eccellenza. Sia quando il suo ruolo risulta essere quello di ostacolo o di alleato, il drago è la figura mitologia più probabile da incontrare all’interno di un romanzo fantasy, anche nelle varianti più strane e temerarie di questo genere.

Le ragioni storiche e psicologiche che rendono il drago la creatura fantasy più apprezzata e temuta dai lettori di tutto il mondo sono diverse, ma è indubbio che l’antica scoperta dei primi fossili di dinosauro e la nostra atavica paura nei confronti dei rettili hanno giocato un ruolo importante nello sviluppo letterario e nel successo di pubblico di questa creatura.

All’interno del contesto fantasy, ci sono draghi di diverse tipologie e dimensioni. Esistono draghi senza ali, draghi di fiume, draghi che sputano ghiaccio o veleno, al posto del fuoco, e addirittura draghi mangia terra, che sparano massi grandi quanto montagne dalla bocca.

Con l’uscita della serie tv “House of the Dragon” l’amore nei confronti di queste creature ha raggiunto un nuovo apice, anche perché le morti presenti nel mondo creato da George R.R. Martin sono fortemente evocative e ci permettono di riflettere sui significati simbolici che ognuno di noi diamo ai draghi.

Martin li ha sempre descritti come il corrispettivo fantasy delle armi nucleari, ma i registi e gli artisti della serie HBO li hanno sempre rappresentati come potenti creature magiche, che al di là della loro bellezza, brutalità, eleganza o bruttezza risultano sempre espressione dei desideri e delle speranze umane.

Non è un caso se i vari sovrani di Westeros li trattano più come strumenti militari che vere e proprie creature intelligenti, ad eccezione di alcuni personaggi illuminati che hanno creato un feeling particolare con loro.

All’interno de “Lo Hobbit”, invece, Smaug è la rappresentazione incarnata dell’avidità e della crudeltà umana, seppur in questo caso venga descritto in un contesto fiabesco, tipico dei racconti per bambini. Qual è però il drago più grande mai descritto nei romanzi fantasy?

Per quanto questa domanda possa sembrare banale, rispondere a questa domanda non è semplice. Da tempo esiste infatti un grande dibattito degli esperti, che hanno cercato di chiarire quale fosse la definizione corretta di drago, considerando il numero di arti, la capacità di sputare fuoco, la forma delle ali e la loro estrema intelligenza.

Dopo anni di scontri, sembra che alcune rappresentazioni considerate estreme dai critici letterari – alcune di esse più vicine alla fantascienza rispetto al fantasy – siano state escluse, come per esempio il Drago Krayt Leviatano di Tatooine nella saga di Star Wars o il serpente del mondo della mitologia norrena (che non viene considerato un vero drago).

A conti fatti, considerando i draghi più famosi della cultura pop, sono due i principali nomi che vengono in mente: Balerion del “Mondo del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin e Ancalagon il nero, descritto da Tolkien in alcuni passi del Signore degli Anelli e nel Silmarillion.

Entrambi questi draghi condividono molte caratteristiche, il più importante delle quali è il seguente: sono entrambi enormi.

Balerion il Terrore Nero è il più grande drago della storia di Westeros e secondo alcuni calcoli effettuati dai fan ha una lunghezza complessiva di 76 metri. Ogni volta che atterrava al suolo, durante la conquista del continente Occidentale, la sua ombra era capace di coprire le montagne all’orizzonte.

All’interno dei libri di Martin viene descritto così: “Balerion è il più grosso tra tutti i draghi dei Targaryen. Ha le zanne lunghe quanto spade e le fauci sono tanto grandi da poter ingoiare un mammut intero. Il fuoco che emette è nero come le sue scaglie e le sue ali sono talmente immense da gettare in ombra intere città al suo passaggio”.

Tolkien invece non descrive con precisione Ancalagon, ma di lui ci dice che era il primo e più possente dei draghi alati. Quando apparve sui campi di battaglia, le sue dimensioni atterrirono l’intero esercito formato da uomini ed elfi. Di lui si sa anche che venne affrontato con coraggio nel cielo da Eärendil, salito a bordo della sua nave volante Vingilot, resisi conto che il suo fuoco era capace di indurre in cenere le sue armate, come le mura più spesse.

Tolkien inoltre ci chiarisce che quando morì Ancalagon cadde dal cielo e sbriciolò i picchi di tre montagne, le cui frane seppellirono la fortezza di Angband in cui si nascondeva l’esercito di Melkor. La sua caduta provocò anche un piccolo terremoto, che fece scuotere la Terra di Mezzo durante la Battaglia d’Ira.

Con queste temibili descrizioni è quindi difficile capire quale fra i due draghi sia il più possente, ma è anche vero che Martin ha immaginato il suo Balerion pensando di renderlo il più grande drago della letteratura fantasy contemporanea.



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