quale animale trattiene respiro lungo e vero campione v4 717978



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Il record mondiale per un essere umano è di 24 minuti e 37 secondi. Vi sembra tanto? Allora rimarrete letteralmente a bocca aperta leggendo il record (ad oggi imbattuto) di questo splendido animale.

Dopo aver visto i sorprendenti bombi che fanno discutere gli scienziati, se dovessimo basarci sull’immersione più lunga registrata, il titolo andrebbe alle balene dal becco di Cuvier. Durante uno studio durato 5 anni su 23 membri della specie, gli scienziati hanno registrato un individuo che si immergeva per ben 3 ore e 42 minuti. Un record che difficilmente verrà battuto.

Considerando però dei valori medi ed escludendo i singoli individui, è noto che i capodogli trascorrono circa un’ora e mezza sott’acqua prima di risalire per respirare. E oltre ai cetacei, i vincitori sono gli elefanti marini, che trattengono il respiro durante le immersioni fino a due ore.

Parte del motivo per cui i mammiferi marini che si immergono in profondità sono in grado di rimanere sott’acqua per così tanto tempo, è perché i loro muscoli sono ricchi di una proteina chiamata mioglobina, che immagazzina ossigeno e ne fornisce una comoda scorta alle cellule muscolari. Anche gli esseri umani hanno mioglobina, ma a concentrazioni molto più basse.

Se avessimo troppe proteine vicine tra loro, queste ultimi potrebbero aggregarsi e causare gravi patologie. Allora perché balene, foche e altri animali non hanno lo stesso problema? Ci viene in aiuto uno studio del 2013, secondo cui la loro mioglobina è caricata positivamente.

Similmente a ciò che avviene nei poli di un magnete, le proteine si respingono a vicenda. In questo modo pensiamo che gli animali siano in grado di immagazzinare concentrazioni molto elevate di queste proteine nei loro muscoli ed evitare che si uniscano causando seri problemi“, ha dichiarato il dottor Michael Berenbrink, autore dello studio a BBC News.

La mioglobina, tuttavia, potrebbe essere solo una parte della motivazione dietro queste straordinarie doti. I ricercatori sospettano anche che le balene dal becco di Cuvier, in particolare, potrebbero avere un basso tasso metabolico. Escludendo per un attimo le orche che affondano yacht, tutto ciò si traduce in un minor consumo di ossigeno rispetto ad altri esseri viventi.



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