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Quali sono i principali pianeti nani del sistema solare?

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Tutti conosciamo i nomi dei pianeti del sistema solare, anche perché fanno parte della nostra cultura praticamente da sempre, ovvero da quando abbiamo cominciato ad osservare il cielo e a notare alcuni astri capaci della possibilità di muoversi.

Ovviamente alcuni di essi sono stati scoperti in leggero ritardo rispetto agli altri pianeti (Urano e Nettuno), per via della loro distanza rispetto alla Terra e per la difficoltà naturale di osservarli ad occhio nudo. La loro scoperta avvenne solo dopo l’invenzione del telescopio.

Non tutti conoscono però i pianeti nani del sistema solare, ovvero quei corpi celesti troppo piccoli per essere considerati dei veri e propri pianeti, ma aventi una massa sufficiente da permettergli di avere una forma sferica e una gravità sufficiente per ripulire dai detriti la loro orbita.

Il pianeta nano più famoso è ovviamente Plutone, che venne declassato nel 2006. Una scelta che provocò un grande dibattito (non solo accademico) in tutto il mondo. Paradossalmente, il declassamento portò Plutone a divenire ancora più famoso e amato che in precedenza, spingendo milioni di persone a seguire gli aggiornamenti della missione New Horizon, che raggiunse il pianeta nano nel 2015, mostrando a tutti il suo famoso cratere a forma di cuore.

Il secondo pianeta nano più famoso del sistema solare è invece Cerere, sito nella fascia orbitale degli asteroidi fra Marte e Giove.

La scoperta di Cerere è molto particolare, visto che avvenne in Sicilia – di preciso all’Osservatorio reale di Palermo – durante il Capodanno del 1801. Il suo scopritore, l’astronomo presbitero Giuseppe Piazzi, lo battezzò Ceres Ferdinandea in onore delle dea romana Cerere (protettrice romana del grano e della Sicilia, insieme a sua figlia Proserpina e al dio Sole) e del re borbonico Ferdinando III di Sicilia. Di seguito però al Risorgimento, l’aggettivazione Ferdinandea cadde in disuso, mentre in Germania gli astronomi cominciarono a definire il pianeta nano Hera, per via del suo rapporto di vicinanza con Giove.

Tra Nettuno e Plutone è possibile invece incontrare Makemake, che presenta un diametro più piccolo del 40% rispetto al diametro della nostra Luna. Scoperto nel 2005, il suo nome riprende il dio omonimo che era venerato sull’Isola di Pasqua.

Per dimensioni simile a Plutone, Haumea è stato scoperto nel 2004 e presenta due lune. Il suo nome deriva da una dea della fertilità delle Hawaii, mentre la sua forma ricorda una forma allungata, visto che la sua rotazione è estremamente rapida. Condizione che ha portato la sua crosta a stiracchiarsi come una trottola.

Il pianeta nano più discusso è però Eris, che ha portato gli scienziati a considerare il declassamento di Plutone. Noto all’inizio come il “decimo pianeta del sistema solare”, alla fine la sua scoperta ha indotto gli scienziati a stabilire nuovi metri di misura per considerare un corpo celeste un “vero pianeta”, visto che la sua orbita è molto eccentrica e all’inizio sembrava molto più massiccio del nono pianeta. Dispone anche di un satellite, Disnomia.

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