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Quando si prevede il picco in Italia

Siamo all’inizio della stagione influenzale e i primi casi dell’influenza australiana, in particolare della variante H3N2, hanno iniziato a diffondersi. Questa forma virale si presenta con febbre alta, oltre i 38 gradi, accompagnata da sintomi respiratori e dolori muscolari e articolari. Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Statale di Milano, ha sottolineato che il virus ha una durata di circa otto giorni. Sebbene non sia corretto definirla la variante più aggressiva, essendo un virus nuovo, esiste una maggiore probabilità di contrarlo.

Un tema importante è la distinzione tra influenza australiana e Covid, dato che entrambi i virus mostrano sintomi simili. Secondo Pregliasco, non è semplice fare una diagnosi accurata solo sulla base dei sintomi, dal momento che il Covid può manifestarsi in forme sia lievi che severe. Pertanto, comprendere se si tratta di influenza australiana o Covid è complesso.

È previsto un picco dell’influenza australiana in Italia entro il mese di novembre, come indicato da Massimo Andreoni, professore dell’Università di Tor Vergata e direttore scientifico della Simit. Le proiezioni suggeriscono che la circolazione dei virus seguirà il consueto picco influenzale previsto per fine novembre e dicembre.

È importante monitorare questi sviluppi e prestare attenzione ai sintomi. La difficoltà di distinguere tra i due virus evidenzia l’importanza di consultare un professionista medico se si manifestano segni di malessere. Con il progressivo diffondersi del virus, la popolazione è invitata a mantenere comportamenti di prevenzione e a considerare la vaccinazione per ridurre il rischio di infezione.

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