Abbiamo tutti in mente le immagini dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas del 22 novembre 1963, oggetto di vari documentari e romanzi che hanno cercato di stabilire chi fosse stato il mandante. Tuttavia anche altri presidenti degli Stati Uniti hanno condiviso con lui la stessa tragica fine.
Il più importante fu Abram Lincoln, che morì il 14 aprile 1865 mentre assisteva ad uno spettacolo teatrale. Il presidente si trovava al Ford’s Theatre di Washington, quando venne raggiunto da alcuni colpi sparati dall’attore John Wilkes Booth, che voleva vendicare i suoi compagni sudisti morti durante la guerra di secessione americana.
Il piano di Booth era quello di assassinare anche il Vicepresidente e il segretario di Stato, eliminando così le tre più alte cariche dell’Unione, che aveva da poco vinto la guerra. Per sua sfortuna, venne subito fermato dalla folla dopo aver colpito il presidente.
James Garfield morì invece il 2 luglio 1881, mentre si recava in visita ad Orange, una tranqulla città degli Stati Uniti. La sua morte sconvolse molto il paese, anche perchè Garfield era molto amato in patria. Fu colpito dalla violenza dell’arma da fuoco di Charles J. Guiteau, un folle che desiderava una ricompensa per aver aiutato Garfield durante la campagna elettorale.
Guiteau non conosceva direttamente Garfield, ma aveva chiesto al Segretario di Stato James Blaine di presentarglielo e di essere nominato console degli Stati Uniti a Parigi. Garfield fu uno dei presidenti americani con il mandato più breve della storia: solo 6 mesi.
All’alba del ventesimo secolo, William McKinley venne ucciso infine il 6 settembre del 1901, dopo aver pronunciato un discorso all’Esposizione panamericana di Buffalo. A differenza degli altri presidente degli Stati Uniti, il presidente McKinley fu colpito con una rivoltella da un cittadino che attendeva di aver riconosciuto la cittadinanza, Leon Czolgosz.
Oltre Kennedy, anche suo fratello Bob venne ucciso in circostanze bizzarre, il 6 giugno del 1968, in una sala da ballo dell’Ambassador Hotel di Los Angeles. Il suo assassino fu Sirhan B. Sirhan, cittadino giordano, che motivò il suo gesto asserendo che il sostegno di Kennedy a Israele nella guerra dei sei giorni lo aveva indotto ad agire per punirlo.
A differenza di John, Bob non era però ancora salito sullo scranno presidenziale, essendo da poco entrato in campagna elettorale.
Uno dei più grandi misteri dell’omicidio di John F. Kennedy è quello legato alla figura nota sul web come “Babushka Lady”, una donna che sembrò disinteressarsi alla morte del presidente, seppur fosse a pochi passi da lui.
