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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Recensione: MOTTA – ‘Suona! Volume 1’

Il nuovo disco di Motta, intitolato “Suona! Vol. 1”, rappresenta un progetto libero e psichedelico con un’attitudine punk, dove il live e lo studio si intrecciano in modo inedito. Con otto tracce, il disco si propone come un esperimento musicale, resistere alle logiche del mercato discografico. Motta desidera riportare la dimensione del live in studio, anziché il contrario.

Il concept di “Suona! Vol. 1” è fondato sull’idea di rielaborare brani già pubblicati nella sua carriera solista e con i Criminal Jokers, rimodulando arrangiamenti e armonie. Questo progetto si sviluppa all’interno di un flusso creativo, con l’obiettivo di produrre musica per il semplice gusto di farla, conservando la libertà espressa nel corso dei live. Il disco è caratterizzato da suoni distorti e da una fusione di generi, che evocano la potenza e la passione della musica, capace di risvegliare sentimenti contrastanti in ogni ascoltatore.

Per dare vita a questa iniziativa, Motta ha fondato la propria etichetta, SONA MUSIC RECORDS, per gestire progetti speciali paralleli alla sua carriera. Ha poi coinvolto musicisti di talento della scena alternativa, tra cui Roberta Sammarelli, Cesare Petulicchio e Kazu Makino. Il progetto si chiude ora con il desiderio di ascoltare la musica in versione live, l’autentica essenza di Motta.

Le tracce del disco hanno ottenuto punteggi positivi, segnalandone il valore artistico. I brani “Suona”, “Roma Stasera”, “Cambio La Faccia” e “Anime Perse” si distinguono particolarmente, con voti che vanno da 7,00 a 7,50. In generale, il disco si ascolta con piacere e invita a esplorare la musica suonata in modo autentico.

La discografia di Motta include opere significative come “La fine dei vent’anni” (2016), “Vivere o morire” (2018), “Semplice” (2021) e “La musica è finita” (2023), con “Suona! Vol. 1” che si presenta come un’ulteriore tappa nel suo percorso artistico. L’ascolto di brani selezionati è altamente consigliato, mentre si suggerisce di lasciar perdere quelli meno incisivi.

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