domenica, Ottobre 6, 2024
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residenza, matrimonio e anni di scuola

La proposta di Forza Italia per l’ottenimento della cittadinanza, nota come Ius Italiae, è stata presentata da Antonio Tajani a Milano e si fonda su tre punti fondamentali. Tajani ha chiarito che il progetto non è contro qualcuno, ma intende risolvere un problema legato alla cittadinanza italiana. Prima di presentare legalmente la proposta ai due rami del Parlamento, ci sarà un confronto con gli alleati politici.

Il primo punto riguarda la possibilità di ottenere la cittadinanza per gli stranieri nati in Italia o che vi arrivano entro il quinto anno di età. Questi devono risiedere continuativamente in Italia per dieci anni e superare con successo il ciclo di istruzione obbligatoria (cinque anni di scuola elementare, tre di medie e due di superiori). A sedici anni gli individui potranno richiedere la cittadinanza, ma finché sono minorenni, la richiesta deve essere effettuata da un genitore. Se il genitore non lo fa, il ragazzo potrà farlo al compimento del diciottesimo anno. Tajani ha sottolineato che la cittadinanza italiana richiede una conoscenza della lingua, della storia, della geografia e della Costituzione italiana, evidenziando l’importanza di acquisire una comprensione seria del Paese.

Il secondo punto modifica il principio dello ‘ius sanguinis’, limitando la trasmissione della cittadinanza. Gli stranieri con radici italiane non potranno più ottenere la cittadinanza se i loro genitori o antenati sono nati all’estero. Questa regola si applica solo ai nati dopo l’entrata in vigore della nuova legge, con l’intento di ridurre il rischio di frodi e garantire che gli aspiranti cittadini siano autentici, piuttosto che semplici cercatori di passaporto.

Il terzo punto conferisce poteri ai Comuni, che possono aumentare fino a 600 euro il contributo per le pratiche di cittadinanza richieste dagli oriundi e per i documenti necessari, da gestire attraverso i consolati. Inoltre, è previsto un periodo di un anno per smaltire le pratiche in sospeso. La proposta mira anche a ridurre i tempi di attesa per l’ottenimento della cittadinanza, che scenderebbero a un anno, prorogabile fino a sei mesi, per diverse categorie di richiedenti, inclusi quelli sposati con cittadini italiani o residenti da tempo.

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