martedì, Ottobre 1, 2024
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Ricerca Fondazione Magna Grecia su mafie nell'era digitale, giovedì la presentazione



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Il mondo cambia sempre più rapidamente, e con esso inevitabilmente si evolve anche il fenomeno mafioso. Lo spazio virtuale è diventato oggi la nuova frontiera della criminalità organizzata. Le mafie sono sempre più ibride, capaci di operare online e offline. Ma come si muovono le mafie sul web? Qual è la rappresentazione della criminalità sui social network? A questi interrogativi punta rispondere il primo rapporto “Le mafie nell’era digitale”, progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Magna Grecia e curato dal professor Marcello Ravveduto, che verrà presentato giovedì 2 marzo, alle 11 nella Sala conferenze dell’Associazione stampa estera.

L’analisi, partita da un’approfondita raccolta di dati che ha riguardato Wikipedia e i principali social network, Youtube, Facebook, Instagram, Twitter e Tiktok, ha consentito di elaborare alcune tendenze che tracciano la partecipazione e l’intervento di mafiosi, affiliati e simpatizzanti nella sfera digitale. I social network rendono trasparenti i processi di comunicazione delle mafie in cui gli utenti ‘fan’ promuovono il ‘brand mafia’ attraverso il ricorso a un’estetica del potere che esalta il lusso, l’onore e il successo dell’organizzazione anche attraverso il ricordo di chi ha dato la vita o di chi ha patito il carcere. Dalla trap al neomelodico, dalle macchine extra-lusso ai gioielli kitch, dalla condanna dei pentiti alla ‘presta libertà’ per chi è stato arrestato, dall’emulazione di figure simboliche, alla mitizzazione dei grandi boss del passato, dagli emoticons a forma di cuore o di leone per dimostrare coraggio e sentimento agli hashtag per inserirsi nella scia dei contenuti virali, in tutto e per tutto siamo di fronte a un panorama innovativo che descrive la capacità delle mafie di adattarsi continuamente alle esigenze del presente, mantenendo una storia di lungo periodo.

Alla conferenza stampa di presentazione della ricerca parteciperanno, oltre a Esma Cakir, presidente dell’Associazione stampa estera, il presidente della Fondazione Magna Grecia Nino Foti, Antonio Nicaso, docente alla Queen’s University e componente del Comitato scientifico della Fondazione Magna Grecia, il direttore della Direzione investigativa antimafia Maurizio Vallone e Marcello Ravveduto, docente di Digital public history all’Università di Salerno e Modena-Reggio Emilia. L’evento sarà disponibile in diretta streaming sui canali social dell’Associazione stampa estera e della Fondazione Magna Grecia.

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