Nella notte tra il 1 e il 2 novembre, Santo Romano, un ragazzo di 19 anni, è stato mortalmente colpito al petto da un proiettile a San Sebastiano al Vesuvio, nel Napoletano. La vittima si trovava in piazza Raffaele Capasso e non era coinvolta nella lite che aveva preceduto gli spari. Nonostante i tentativi di rianimazione al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare a Napoli, Santo è deceduto. Un altro giovane, amico di Santo, è stato colpito al gomito, ma le sue condizioni non sono gravi.
Originario di Acerra ma residente a Volla, Santo era un ragazzo appassionato di calcio e tifoso del Napoli; giocava come portiere per la squadra Micri di Pomigliano d’Arco. Oltre al calcio, amava la musica, il mare e socializzare con gli amici, attività che stava per svolgere quando è stato colpito. La sua morte è stata un tragico evento, e non è ancora chiaro se fosse un bersaglio specifico o una vittima innocente.
Le indagini sul suo omicidio sono in corso e i dettagli sono ancora poco chiari. Si sa che tra due gruppi di ragazzi si è verificata una lite e che uno dei partecipanti è tornato sul posto per sparare. La dinamica esatta non è stata ancora stabilita; secondo alcune fonti, Santo potrebbe essere stato colpito per errore dopo un possibile scontro casuale con l’aggressore.
Il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Giuseppe Panico, ha dichiarato che le telecamere della zona hanno ripreso gli eventi e ha espresso fiducia nel fatto che gli autori saranno presto identificati e consegnati alla giustizia. Le autorità stanno lavorando per fare chiarezza su quanto accaduto, ma al momento è evidente che il triste destino di Santo Romano rappresenta un ulteriore episodio di violenza giovanile nella regione, lasciando un vuoto incolmabile nella vita dei suoi familiari e amici. La squadra per cui giocava ha dedicato un post sui social per ricordarlo, esprimendo partecipazione al dolore della sua comunità.