Dopo l’alluvione devastante che ha colpito la regione di Valencia e altre aree della Spagna, portando a centinaia di morti e sfollati, il cantante Miguel Bosè ha espresso la sua opinione sui social. Ha negato che il disastro sia il risultato del cambiamento climatico, attribuendo invece la responsabilità a presunti complotti legati a scie chimiche e al progetto HAARP, che, secondo alcune teorie, manipolerebbe il clima. Le sue affermazioni hanno generato forti critiche.
In un post su Instagram, Bosè ha definito la situazione drammatica e si è detto furioso per le vite perse, affermando che il disastro sia il risultato di pratiche criminali attuate dai governi, come la distruzione di dighe e l’uso incontrollato di ingegneria climatica. Ha negato l’importanza del cambiamento climatico in questo contesto, affermando che le inondazioni e le perturbazioni siano provocate deliberatamente da un gruppo di criminali.
Chiedendo un risveglio della popolazione, Bosè ha sostenuto che l’idea del cambiamento climatico è una vendita ingannevole, paragonando la situazione a quella dei vaccini e delle mascherine durante la pandemia. Ha chiesto alla gente di alzare la voce contro l’Agenda 2030, descrivendola come un piano per favorire un’élite distruttrice. Le sue condoglianze sono andate a chi ha perso qualcosa o qualcuno nel disastro.
L’alluvione a Valencia è stata causata da un fenomeno atmosferico noto come DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), una massa d’aria fredda che ha interagito con il calore del Mediterraneo, causando piogge intense. Gli esperti sottolineano che sebbene le alluvioni facciano parte del clima mediterraneo, l’aumento della frequenza e dell’intensità di questi eventi è un segnale chiaro dell’impatto del cambiamento climatico. Rispetto agli eventi storici, come la Gran Riada del 1957, l’alluvione recente si è verificata in un contesto di temperature più elevate e mari più caldi, favorendo fenomeni meteorologici violenti e imprevedibili.