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Il 25 e 26 settembre, i giornalisti de “Repubblica” sono in sciopero per protestare contro le ingerenze della proprietà Exor nella loro attività giornalistica. La decisione è stata presa dall’assemblea dei giornalisti, che ha approvato a larga maggioranza la mozione di astensione dal lavoro con 230 voti favorevoli, 33 contrari e 15 astenuti. Durante questo periodo, il sito non verrà aggiornato, come indicato chiaramente sulla sua homepage.

Lo sciopero coincide con l’Italian Tech Week a Torino, un evento di tre giorni organizzato da Exor, di cui “Repubblica” è media partner. I giornalisti denunciano tentativi di compromettere l’integrità professionale, evidenziando che le pratiche promosse dall’editore e da altre entità private sono lontane dalla corretta deontologia giornalistica. In particolare, i giornalisti criticano la distribuzione del materiale prodotto per l’evento, ritenendo che fosse venduto alle aziende partecipanti senza la dovuta trasparenza.

Nella nota sindacale, il Comitato di redazione chiede al direttore Maurizio Molinari di rafforzare le misure di protezione della redazione, sottolineando l’importanza della dignità professionale e del rispetto per la storia e l’identità del giornale. Gli giornalisti si rivolgono anche a John Elkann, l’editore di “Repubblica”, esprimendo la necessità di un profondo rispetto per le loro professionalità. Rivendicano che la democrazia che difendono nei loro articoli deve riflettersi anche nel rispetto reciproco all’interno della redazione.

In un clima di crescente tensione, il Comitato di redazione ha anche denunciato pubblicamente tentativi da parte dei vertici di aggirare lo sciopero, definendo tali azioni inaccettabili e contrarie alla cultura del giornale. Hanno anche avvisato le associazioni di categoria riguardo a possibili pratiche antisindacali.

In questo contesto, la crisi nella redazione di “Repubblica” mette in luce le difficoltà che i giornalisti affrontano quando le pressioni della proprietà minacciano la loro libertà professionale e la qualità dell’informazione. La situazione rimane molto tesa, e la reazione della direzione e dell’editore sarà cruciale nei prossimi giorni.

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