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venerdì, Ottobre 11, 2024
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Scuola, precario di lungo corso ottiene un risarcimento maxi di 32.000 euro a Enna

A una settimana dal deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per l’abuso dei contratti a termine, iniziano a emergere le prime sentenze dei tribunali del lavoro che concedono risarcimenti significativi ai precari che hanno presentato ricorso. Un caso emblematico è quello del Tribunale di Enna, dove per la prima volta è stata applicata la legge Salva Infrazioni 2024, che raddoppia il massimo risarcimento da 12 a 24 mensilità. In questo contesto, un insegnante ha ottenuto un risarcimento pari a circa 32.000 euro, equivalente a 14 mesi di stipendio.

Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha definito questa sentenza come una “importante vittoria” che conferma l’efficacia del lavoro degli avvocati dell’associazione, impegnati nella tutela dei diritti dei loro membri. Pacifico ha sottolineato l’importanza di queste sentenze e ha espresso la speranza che il numero di decisioni favorevoli aumenti, contribuendo così a rendere le azioni legali più incisive. Questo potrebbe portare all’adozione di una legge che consenta l’assunzione in ruolo attraverso le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (Gps) per tutte le classi di concorso e alla trasformazione dei posti in organico di fatto o in deroga in posti di diritto, facilitando le stabilizzazioni.

Il sindacalista ha anche messo in evidenza l’urgenza di affrontare la questione dei 250.000 supplenti annuali, evidenziando che il vero problema non è solo di superare questo record allarmante, ma di ottenere risultati legislativi a favore dei precari. Questo obiettivo è stato sostenuto dall’Anief nel corso di 14 anni di battaglie legali per cercare di cambiare la normativa italiana, che continua a violare le disposizioni europee sul lavoro a tempo determinato. Pacifico ha espresso il desiderio di vedere il cambiamento legislativo che tutti i lavoratori precari si aspettano, in seguito al deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia.

In sintesi, l’attuale situazione dei lavoratori precari in Italia sta vivendo una fase cruciale, con sentenze significative che potrebbero rappresentare un primo passo verso un cambiamento normativo più ampio e giusto.

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