La riapertura della scuola a Fondi ha scatenato polemiche, con diversi genitori che hanno ritirato i loro figli dalla classe a causa della presenza di un alto numero di alunni stranieri. La situazione è emersa presso l’istituto comprensivo Aspri, dove, dopo appena quattro giorni di scuola, i genitori di 12 bambini italiani di prima elementare hanno deciso di iscrivere i loro figli in altre scuole. Queste famiglie si sono dichiarate preoccupate perché la classe era composta da oltre il 50% di alunni di origine indiana, pakistana e albanese. Un genitore ha espresso la sua frustrazione affermando che il proprio figlio non poteva rimanere in quella classe, poiché temeva che non avrebbe imparato nulla dato che gli altri bambini non parlano italiano.
La polemica ha sollevato reazioni anche da parte delle famiglie di alunni stranieri. Le famiglie indiane, supportate da Gurmuk Singh, presidente della comunità indiana del Lazio, hanno denunciato la discriminazione e stanno considerando di ritirare anche i loro bambini dall’istituto. Il sindaco di Fondi, Beniamino Maschietto, ha confermato l’accaduto e ha spiegato che alcune madri hanno portato via i loro figli a causa della presenza elevata di stranieri nella classe.
L’ufficio scolastico regionale ha assicurato che la situazione è “temporanea” e che si provvederà a garantire una distribuzione equa degli studenti. A seguito di incontri tra la dirigente scolastica Adriana Izzo e gli uffici locali, un avviso ufficiale è stato inviato alla preside, invitandola a riequilibrare la composizione delle classi prime per ristabilire un giusto bilanciamento tra alunni italiani e stranieri.
Questa vicenda sottolinea le tensioni e le preoccupazioni che emergono nelle comunità scolastiche quando ci sono differenze culturali e linguistiche. Il tema dell’integrazione etnica nelle scuole è complesso e richiede un attento equilibrio affinché tutti gli studenti possano beneficiare di un’istruzione adeguata.