Spegnere il computer, chiudere il telefono e il tablet per sfogliare “Il libro dei fatti 2024” è un invito a recuperare la memoria e riflettere sul passato, un tempo che sfugge e che cerchiamo continuamente di insegue. La recente edizione del volume, pubblicata da Adnkronos, viene descritta da Calabria Live come un “baedeker dell’informazione”, con 960 pagine che racchiudono la storia recente dell’umanità.
Santo Strati, nell’articolo, evidenzia come oggi siamo sopraffatti da un diluvio di notizie e informazioni provenienti dai vari media, suggerendo che fermarsi a riflettere potrebbe rivelarsi un utile esercizio per il nostro cervello. Propone anche di onorare virtualmente Pippo Marra, che 34 anni fa, quando internet era ancora agli albori, acquisì i diritti del World Almanac per dar vita alla versione italiana del volume. Dal 1989, “Il libro dei fatti” è diventato una consuetudine annuale per gli italiani, invitandoli a un approccio ‘analogico’ ai dati.
L’edizione 2024 si configura come una vera enciclopedia, contenente storie, eventi e personaggi significativi e interviste a rappresentanti istituzionali, culturali, scientifici e sportivi. Un tema centrale di quest’anno è la sostenibilità, con contributi di noti politici e imprenditori, accanto a una particolare attenzione per la sicurezza. Pippo Marra sottolinea che la sicurezza sarà un tema ricorrente, a cominciare dal contributo del Presidente Mattarella, per poi essere declinato in diverse sfere della vita dei cittadini. Vengono esplorati argomenti che spaziano dai conflitti internazionali alle complesse questioni migratorie, che mettono alla prova le politiche di accoglienza e inclusione nella nostra società.
In sintesi, “Il libro dei fatti 2024” non è solo una raccolta di fatti, ma anche una riflessione su temi cruciali che interessano la comunità globale, invitando i lettori a considerare la loro importanza in un mondo che sembra correre sempre più veloce. Con le sue molteplici sezioni e contenuti stimolanti, il volume si propone di illuminare le questioni attuali, esortando a una maggiore consapevolezza e comprensione del contesto in cui viviamo.