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Stipendio, ruolo e formazione

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato la figura professionale dell’assistente infermiere, che si integrerà nell’ambito sanitario pubblico e privato, affiancando infermieri e operatori socio-sanitari (Oss). Questa nuova professione nasce dall’esigenza di rispondere in modo specifico ai crescenti bisogni di salute della popolazione.

L’assistente infermiere è un operatore che possiede la qualifica di Oss e, attraverso un ulteriore percorso formativo, consegue una qualifica specifica. Questa figura è destinata a collaborare con gli infermieri svolgendo sia attività sanitarie che compiti proprie del profilo Oss, assicurando quindi una maggiore assistenza al paziente.

Per diventare assistente infermiere, sono richieste alcune condizioni: è necessario avere la qualifica di Oss o titoli equipollenti, un diploma di scuola secondaria di secondo grado di cinque anni, e un’esperienza professionale come Oss di almeno 24 mesi. Inoltre, per coloro che non possiedono il diploma ma hanno cinque anni di esperienza lavorativa nell’ultimo decennio, è previsto un modulo teorico aggiuntivo per acquisire competenze in ambito logico-matematico e conoscenze scientifico-biologiche. I cittadini stranieri con titoli di studio italiani sono esonerati dalla presentazione di tali certificati.

Il corso di formazione per diventare assistente infermiere durerà tra le 500 ore complessive, distribuite su un periodo di sei mesi a un anno. La formazione includerà almeno 200 ore di teoria, 280 ore di tirocinio pratico e 20 ore di esercitazioni.

Tuttavia, ci sono delle preoccupazioni riguardo alla retribuzione di questa nuova figura professionale. I sindacati esprimono dubbi sul fatto che, nonostante gli sforzi per aumentare gli stipendi degli infermieri nel pubblico e nel privato, l’assistente infermiere potrebbe avere uno stipendio più elevato nel settore pubblico rispetto a un infermiere nel settore privato. Questo scenario potrebbe creare disparità e malcontento tra le varie figure professionali all’interno del sistema sanitario. In sintesi, mentre l’introduzione dell’assistente infermiere rappresenta un passo avanti nell’organizzazione della sanità, le questioni relative alla retribuzione restano un tema delicato da affrontare.

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