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Emergono nuovi particolari sulla tragica strage di Nuoro avvenuta il 25 settembre, in cui Roberto Gleboni, un uomo di 52 anni, ha ucciso la sua ex moglie, Maria Giuseppina Massetti, la loro figlia Martina, di 26 anni, e la madre, Maria Esterina Riccardi, di 83 anni, prima di togliersi la vita. Il suo gesto omicida ha colpito anche un altro figlio di 11 anni, Francesco, che, purtroppo, non è riuscito a sopravvivere. Un secondo figlio di 14 anni è stato ferito e un vicino di casa, Paolo Sanna, è intervenuto ed è stato anch’esso colpito.

Le due donne vittime avevano recentemente condiviso un post sui social che denunciava la violenza sulle donne, esprimendo l’importanza della lotta contro i femminicidi. La foto, accompagnata dalla didascalia “No alla violenza sulle donne”, era parte di una campagna di sensibilizzazione promossa da ActionAid. Questo post è apparso come una tragica profezia, dato che pochi giorni dopo, la famiglia è stata distrutta dalla furia dell’assassino.

Roberto Gleboni, descritto come un operaio incensurato e senza precedenti segnali di violenza, si era separato dalla moglie e mostrava una passione per le armi. La tragedia è iniziata alle 7 del mattino quando Gleboni è entrato nell’abitazione della ex moglie in via Ichnusa, sparando contro di lei e contro la figlia, colpendo purtroppo anche i figli maggiori. Dopo aver perpetrato il delitto, si è diretto verso la casa della madre, dove ha ucciso anche lei.

La comunità di Nuoro è rimasta sconvolta da questa serie di omicidi familiari, evidenziando una crescente preoccupazione per la violenza domestica e i femminicidi nel paese. Le vittime, legate da forti vincoli affettivi e sociali, erano attivamente impegnate nella sensibilizzazione riguardo alla violenza di genere, sottolineando l’ironia drammatica della situazione.

Sebbene l’aspettativa di vita per il giovane Francesco fosse alta inizialmente, le condizioni sono rapidamente peggiorate, portando alla sua tragica morte. Questo evento ha messo in evidenza la necessità di riflessioni approfondite sui problemi familiari e sulla violenza contro le donne in Italia.

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