168459.t.W600.H340.M4

Il governo italiano, insieme all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ha raggiunto un accordo sulla revisione dell’imposta di soggiorno. Questo accordo è stato siglato durante un incontro tra la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, e il presidente di ANCI, Roberto Pella. L’incontro ha messo in evidenza la necessità di uniformare e semplificare la normativa riguardante l’imposta di soggiorno in tutto il territorio nazionale, rendendola applicabile su base volontaria per tutti i comuni.

Uno degli obiettivi principali è trasformare l’imposta di soggiorno in un’imposta di scopo, destinando i proventi al settore turistico e permettendo, come richiesto da ANCI, che un parte dei fondi sia utilizzata anche per il decoro urbano e la sicurezza. Per approfondire questi temi, è stato previsto un tavolo tecnico che sarà convocato la prossima settimana. Questo tavolo si occuperà anche di stabilire fasce di prezzo per rendere l’imposta proporzionale al costo delle stanze e calcolata per persona.

Il viceministro Leo ha sottolineato l’importanza di razionalizzare gli oneri burocratici per gli albergatori, consentendo al contempo ai comuni di effettuare controlli finanziari. Ha ribadito che l’industria del turismo è cruciale per il Pil del paese e che i fondi devono tornare a supportare questo settore. La ministra Santanchè ha aggiunto che è fondamentale far percepire il turismo come un’opportunità piuttosto che come una minaccia per i residenti, auspicando soluzioni condivise.

Tuttavia, non tutti sono favorevoli a questa iniziativa. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha espresso contrarietà all’estensione dell’imposta a tutti i comuni, sottolineando che senza una strategia ben definita, i turisti potrebbero preferire destinazioni estere, soprattutto gli italiani. Il presidente dell’UNC, Massimiliano Dona, ha avvertito che aumentare la tassa senza un criterio non porta a una vera strategia, ma rappresenta solo una manovra opportunistica da parte dei comuni che cercano di fare cassa.

In sintesi, l’accordo tra governo e ANCI sulla revisione dell’imposta di soggiorno mira a semplificare la normativa e a garantire che i fondi raccolti vengano reinvestiti nel settore turistico, ma solleva anche preoccupazioni rispetto all’impatto sugli utenti e sulla strategia complessiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *