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Tito Boeri e Meloni: Scontro sui Migranti Albanesi a Che Tempo Che Fa – ‘Operazione Insensata, Pura Propaganda’

L’economista Tito Boeri, ospite di Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa“, ha criticato aspramente il governo di Giorgia Meloni riguardo alla gestione dei migranti in Albania. Venerdì, il tribunale di Roma ha deciso di non convalidare il decreto di trattenimento per 12 migranti in centri d’asilo albanesi, sollevando interrogativi sull’efficacia di tali operazioni. Boeri ha descritto l’iniziativa come “insensata” e di “pura propaganda”, affermando che non avrà alcun impatto sulla riduzione dell’immigrazione e che è solo un modo per giustificare la spesa pubblica.

Secondo Boeri, le azioni del governo alimentano dittature, come quella di Saied in Tunisia, per bloccare i migranti, costringendoli a vivere in condizioni disumane. Ha denunciato che l’Unione Europea sta finanziando questi regimi con un miliardo di euro e che l’Italia ha stanziato ulteriori 50 milioni con il piano Mattei. L’economista ha evidenziato come, nonostante gli investimenti, la corruzione permetta ai migranti di arrivare in Europa pagando i loro aguzzini.

Durante il suo intervento, Boeri ha citato studi che mostrano gli abusi subiti dai migranti durante il loro viaggio e l’incapacità di integrazione che sperimentano una volta giunti a destinazione. Ha inoltre suggerito che se l’Italia desidera esternalizzare le frontiere, dovrebbe farlo sotto il controllo italiano in Tunisia, garantendo il rispetto dei diritti umani.

Boeri ha anche parlato della situazione dell’immigrazione in Italia, rilevando una forte domanda di lavoratori da parte delle imprese, che ora segnalano un disperato bisogno di manodopera. Ha sottolineato che la preoccupazione degli italiani riguardo all’immigrazione è più legata “a chi” arriva, piuttosto che “a quanti”. Queste preoccupazioni hanno spinto il governo a implementare piani per aumentare i flussi migratori più che in passato.

Infine, la reazione del governo Meloni è stata quella di considerare un decreto legge che identifichi paesi “sicuri” per aggirare il blocco della magistratura, dimostrando un chiaro intento di centralizzare la gestione dei migranti e le relative politiche.

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