Alessandro Borghese, celebre chef stellato, ha condiviso la sua drammatica esperienza a bordo della nave da crociera Achille Lauro, affondata il 30 novembre 1994 nelle acque della Somalia a causa di un incendio. Borghese, all’epoca solo diciottenne, non era un passeggero, ma lavorava come addetto alle cucine. La tragedia si è verificata durante una crociera che partì da Genova con meta il Sudafrica. Durante l’incendio, i passeggeri e l’equipaggio sono stati costretti a galleggiare nel mare per giorni. Borghese ha raccontato di aver trascorso tre notti su una zattera prima di essere salvato da una petroliera greca.
In un’intervista a Francesca Fialdini per la trasmissione “Da noi… A ruota libera”, Borghese ha rivelato che sua madre, Barbara Bouchet, venne a sapere dell’incendio attraverso il telegiornale e tentò disperatamente di contattarlo, persino telefonando al Presidente della Repubblica. Borghese ha descritto quei momenti come intensi e pieni di paura, ma si considera fortunato di essere riuscito a tornare a terra e di avere la possibilità di narrarlo oggi.
Il naufragio ha causato circa 1000 sopravvissuti, ma anche quattro vittime, tra cui una persona dispersa mai ritrovata. L’incendio sulla Achille Lauro si è prolungato fino al 2 dicembre, quando la nave si è inabissata. Diversi soccorsi sono stati mobilitati, tra cui una fregata della Marina Militare italiana, per salvare i naufraghi e portarli in salvo.
Inoltre, Borghese ha voluto ricordare Paola Marella, una rinomata architetta e conduttrice televisiva recentemente scomparsa. Borghese ha descritto Marella come una grande professionista e un’amica, sottolineando che la sua perdita mancherà a tutti.
Questa testimonianza di Borghese non solo rivela i pericoli incontrati in gioventù, ma evidenzia anche il forte legame umano e il dolore provocato da esperienze estreme, diventando un capitolo importante nella vita di uno dei chef più amati del panorama gastronomico italiano.