Svolta nel caso della morte di Manuel Mastrapasqua, 31enne ucciso a Rozzano, nel Milanese, l’11 ottobre. I carabinieri hanno arrestato il presunto assassino, un 19enne italiano originario della stessa area. Il giovane avrebbe già confessato l’omicidio, avvenuto durante un tentativo di rapina. La vittima è stata colpita con una coltellata al costato, che si è rivelata fatale. L’assassino è stato fermato ad Alessandria, a meno di 48 ore dal delitto, dopo un’indagine lampo condotta dalla squadra Omicidi del Nucleo investigativo di Milano.
La vittima, Manuel, era stato trovato senza vita da una pattuglia dei carabinieri in viale Romagna, vicino alla fermata del tram 15, intorno alle 3 del mattino. Aveva appena terminato il suo turno di lavoro al Carrefour e stava tornando a casa, dove viveva con madre e sorella. Durante le indagini, i militari hanno notato la sparizione di un sacchetto della spesa e di un altro oggetto che la vittima stava trasportando, e nel suo portafogli non sono stati trovati contanti, suggerendo che l’omicidio potrebbe essere stato preceduto da un tentativo di rapina.
I primi interrogatori del presunto assassino si sono svolti il giorno successivo al delitto, il 12 ottobre, e hanno portato a ricostruire la dinamica della brutale aggressione, durata solo quattro minuti. Questo intervallo di tempo è stato determinante, poiché le telecamere di sorveglianza hanno immortalato la vittima fino al momento della sua scomparsa. L’ipotesi degli investigatori è che la vittima possa aver reagito all’aggressione, scatenando la foga del suo assalitore.
L’arresto del giovane è avvenuto mentre si trovava a bordo di un autobus partito da Milano e diretto ad Alessandria, dove è stato fermato poco prima delle 13 dalla Polfer. Il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti, ha espresso preoccupazione per l’immagine della cittadina, invitando a non giudicare l’intero comune sulla base di un singolo episodio di violenza.