lunedì, Settembre 30, 2024
HomeTecnologia e Innovazioneuna nuova terapia potrebbe cambiare le carte in tavola

una nuova terapia potrebbe cambiare le carte in tavola



lotta all asma terapia cambiare carte tavola v4 727811

L’innovazione medica nel campo della prevenzione delle malattie respiratorie ha recentemente fatto un passo avanti significativo, grazie a una scoperta brasiliana. Un team di ricercatori brasiliani ha sviluppato un tipo di pane funzionale che cambierà l’approccio alla prevenzione dell’asma.

Questa ricerca, che si colloca all’intersezione tra nutrizione e medicina, ha portato alla creazione di un pane arricchito con un particolare ceppo probiotico di Saccharomyces cerevisiae, denominato UFMG A-905. I risultati preliminari sono estremamente promettenti e hanno gettato le basi per potenziali applicazioni umane future. Non si tratta dunque di un medicinale né di un antibiotico, che ricordiamo è sulla bocca di tutti nell’ultimo periodo.

Il progetto, frutto della collaborazione tra prestigiose istituzioni accademiche brasiliane come l’Università di São Paulo, l’Università Statale di Campinas e l’Università Federale di Minas Gerais, ha ricevuto il sostegno finanziario della FAPESP (Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo), evidenziando l’importanza strategica di questa ricerca per il paese.

L’idea di veicolare probiotici attraverso prodotti da forno rappresenta una svolta interessante, offrendo un’alternativa ai tradizionali prodotti lattiero-caseari, spesso problematici per chi soffre di intolleranze o allergie. Questo approccio potrebbe ampliare significativamente l’accessibilità dei probiotici benefici per la salute respiratoria.

I test condotti sui roditori hanno evidenziato una riduzione dell’infiammazione delle vie aeree e una diminuzione dei biomarcatori associati all’asma nei soggetti alimentati con il pane probiotico. Particolarmente interessanti sono i risultati ottenuti con la versione del pane contenente il lievito microincapsulato, che ha mostrato un’efficacia ancora maggiore nel mitigare l’iperreattività bronchiale.

Nonostante l’entusiasmo generato da questi risultati, i ricercatori mantengono un approccio cauto e rigoroso. La transizione alla sperimentazione umana richiederà ulteriori studi e l’elaborazione di protocolli clinici dettagliati.



Fonte

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

i piu' popolari

commenti recenti