mercoledì, Ottobre 2, 2024
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Una piccola tavoletta di argilla ci racconta una storia alternativa del mito di Noè



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Gilgamesh è uno degli eroi più importanti della storia dell’umanità. Secondo il mito era un re della città di Uruk, una delle più rinomate città sumere-babilonesi, che durante il suo regno compì diverse gesta eroiche insieme a dei e creature mitologiche.

I miti che comprendono le sue avventure sono tra le più antiche del mondo e secondo molti archeologi e storici della letteratura sono stati d’ispirazione per molte altre mitologie e pantheon, tra cui quella greca e quella ebraica.

A dimostrare il legame fra la mitologia sumera e la religione ebraica sono per esempio i luoghi che Gilgamesh visita, durante le sue avventure. L’eroe sumero babilonese si muove infatti all’interno dello stesso contesto geografico che più tardi farà da sfondo ai viaggi del padre delle religioni monoteiste, ovvero Abramo, e le vicende stesse di Gilgamesh ricordano i peregrinaggi che dovette affrontare il profeta quando lasciò la sua città natale, Ur.

Abramo non è però l’unico personaggio presente nell’antico testamento che ricorda moltissimo il re di Uruk. Se si legge infatti l’undicesima tavoletta dell’epopea di Gilgamesh – uno dei reperti più importanti che è stato ritrovato durante gli scavi presso la città di Ninive, città assira nell’attuale Iraq – si noterà che una delle gesta di questo personaggio sembra anticipare di diversi secoli l’avventura di uno dei personaggi principali della Bibbia, Noè.

Questa tavoletta descrive infatti come gli antichi dei mandarono un potente diluvio sulla Terra, per punire i mortali colpevoli di non venerarli abbastanza. Secondo i loro piani, l’umanità doveva essere spazzata via, in quanto corrotta.

Tuttavia, un dio particolare, Ea – signore dell’acque primordiali, degli abissi, della scrittura e dell’arte – rifiutando la decisione degli altri dei, decise di contattare Utu-napishtim, un uomo anziano dotato del potere dell’immortalità, per ordinargli di costruire una nave grande abbastanza da accogliere la sua tribù e qualsiasi animale presente sulla Terra.

Giunto il diluvio, Utu-napishtim sopravvive così con tutte le creature che ha deciso di far salire a bordo, per poi vivere migliaia di anni, in attesa di incontrare Gilgamesh e donargli la sua esperienza, in quanto suo antenato.

Per quanto antico, oggi il personaggio di Gilgamesh ha avuto la fortuna di entrare a far parte delle storie dei fumetti. Grazie a questi ultimi, Gilgamesh è anche arrivato al cinema, grazie alla trasposizione cinematografica del MCU della saga degli Eterni .



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