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UniCredit ha ottenuto l’autorizzazione dalla Banca Centrale Europea (BCE) per avviare la prima fase del programma di riacquisto di azioni proprie per il 2024, che prevede un importo massimo di 1,7 miliardi di euro. Questa approvazione si basa sulle informazioni finanziarie fornite dalla banca, che dimostrano la sua solidità anche in situazioni di stress economico. Al 30 giugno 2024, il CET1 ratio di UniCredit è pari al 16,2%, evidenziando già la capacità di gestire questa distribuzione.

Inoltre, il dividendo provvisorio proposto per il 2024 e le distribuzioni già effettuate nel 2023 portano il totale delle distribuzioni per l’anno solare 2024 a circa 10 miliardi di euro. Questo corrisponde a un rendimento complessivo superiore al 16%, tutto generato attraverso la creazione di capitale e senza intaccare il CET1 ratio. Tali risultati confermano la capacità di UniCredit di offrire rendimenti attraenti e sostenibili agli azionisti, preservando al contempo la solidità patrimoniale.

Il riacquisto di azioni proprie, che ha ricevuto tutte le necessarie approvazioni, è previsto per iniziare nel più breve tempo possibile, in funzione delle condizioni di mercato. Questo programma di riacquisto non solo rappresenta un’occasione per ottimizzare la struttura di capitale della banca, ma serve anche a rafforzare la fiducia degli investitori, dimostrando l’impegno di UniCredit nel creare valore per i propri azionisti.

L’attenzione alla solidità del capitale e alle politiche di distribuzione evidenzia un approccio prudente e sostenibile nella gestione finanziaria dell’istituto, che mira a mantenere una posizione competitiva nel mercato europeo. L’approvazione della BCE, quindi, non solo conferma la robustezza della banca, ma funge anche da segnale positivo per gli investitori, sottolineando la professionalità con cui UniCredit gestisce le proprie risorse e il proprio capitale.

In sintesi, UniCredit si prepara a un importante passo avanti nella sua strategia di creazione di valore, con prospettive di rendimento per gli azionisti che si mantengono elevate, sostenendo nel contempo la propria capacità di resistere a eventuali pressioni economiche future.

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